La Stampa del 3/12/2008 pagina nazionale
mercoledì 3 dicembre 2008
lunedì 1 dicembre 2008
RASSEGNA STAMPA Spettacolo "First Life" su Torino Sette
Web mistress
Io e il teatro stiamo agli antipodi. Tutta quell'umanità, persone che si muovono sulla scena e neanche un pad per manovrarle, un telecomando per fare un «avanzamento veloce», è una situazione che, decisamente, mi confonde. Così quando mi sono seduta per assistere alla prima di «First Life» ero sì molto incuriosita, ma anche assai prevenuta. E invece…«First Life», prodotto dal teatro regionale Alessandrino, resterà in scena al CineTeatro Baretti, via Baretti 4, Torino, fino a domenica 30 novembre, ed è un modo davvero singolare per entrare in una chat in modalità carnale/offline. First Life entra in contrapposizione al mondo di «Second Life», riveste gli avatar di carne dando voce ai loro desideri, spezzando il labile filo tra fantasia virtuale e richiesta reale. Nella rappresentazione la realtà e il mondo dietro lo schermo si confondono per dare vita ad un unicum, un'unica «prima vita» nella quale i sette personaggi sono «autori» di se stessi. Un ribollire di voglia di superare le delusioni, speranza di essere accettati, bisogni erotici compulsivi. Una ricerca senza obiettivi né dentro né fuori lo schermo.Il gioco del corteggiamento, un erotic game verboso e paranoico come solo in chat può esserlo, è l'evidenziatore che marca le relazioni. I personaggi, caricatura dell'avatar che si sono costruiti, assuefatti dallo strumento scelto, si connettono nel tentativo di superare l'imbarazzo di un corpo e di un contatto reale. Anonimi, velati da un nick, si proiettano in pseudo relazioni probabili un «altrove» più attraente della realtà.Le relazioni, costantemente minate da repentini disguidi tecnici, cadute di connessione, perdita di velocità o di trasmissione, si interrompono bruscamente per poi riprendere, interferire ed estendersi (forse) nella dimensione reale. In questo gioco della «prima vita» mi ha colpito l'assenza, quasi totale, di scenografia virtuale, nessuna proiezione di avatar o mondi sintetici, nessun personal computer o macchina iperbolica. Una luce fissa, esasperata, sull'avatar-uomo-attore che rifiuta la sua carnalità e in questo la ribadisce ogni volta che accede alla chat.
ALESSANDRA C .
Io e il teatro stiamo agli antipodi. Tutta quell'umanità, persone che si muovono sulla scena e neanche un pad per manovrarle, un telecomando per fare un «avanzamento veloce», è una situazione che, decisamente, mi confonde. Così quando mi sono seduta per assistere alla prima di «First Life» ero sì molto incuriosita, ma anche assai prevenuta. E invece…«First Life», prodotto dal teatro regionale Alessandrino, resterà in scena al CineTeatro Baretti, via Baretti 4, Torino, fino a domenica 30 novembre, ed è un modo davvero singolare per entrare in una chat in modalità carnale/offline. First Life entra in contrapposizione al mondo di «Second Life», riveste gli avatar di carne dando voce ai loro desideri, spezzando il labile filo tra fantasia virtuale e richiesta reale. Nella rappresentazione la realtà e il mondo dietro lo schermo si confondono per dare vita ad un unicum, un'unica «prima vita» nella quale i sette personaggi sono «autori» di se stessi. Un ribollire di voglia di superare le delusioni, speranza di essere accettati, bisogni erotici compulsivi. Una ricerca senza obiettivi né dentro né fuori lo schermo.Il gioco del corteggiamento, un erotic game verboso e paranoico come solo in chat può esserlo, è l'evidenziatore che marca le relazioni. I personaggi, caricatura dell'avatar che si sono costruiti, assuefatti dallo strumento scelto, si connettono nel tentativo di superare l'imbarazzo di un corpo e di un contatto reale. Anonimi, velati da un nick, si proiettano in pseudo relazioni probabili un «altrove» più attraente della realtà.Le relazioni, costantemente minate da repentini disguidi tecnici, cadute di connessione, perdita di velocità o di trasmissione, si interrompono bruscamente per poi riprendere, interferire ed estendersi (forse) nella dimensione reale. In questo gioco della «prima vita» mi ha colpito l'assenza, quasi totale, di scenografia virtuale, nessuna proiezione di avatar o mondi sintetici, nessun personal computer o macchina iperbolica. Una luce fissa, esasperata, sull'avatar-uomo-attore che rifiuta la sua carnalità e in questo la ribadisce ogni volta che accede alla chat.
ALESSANDRA C .
venerdì 28 novembre 2008
RECENSIONI Torino Teatro
Un testo spietato e sottile, un dipanarsi di situazioni concentriche, con lo sviluppo che strizza un occhio al noto "Girotondo" di Arthur Shnitzler, in una cyberscena vuota di fondale nudo, ottimamente sfruttato per i brevi flash video. Attori, pronti, lesti, tesi, meccanici di una regia che vede da lontano l'espressionismo futurista da cui raccoglie visi costantemente persi nel nulla. Conversazioni che non hanno un dove, in un quando liquido che riverbera in rimbombo le presenze celate degli utenti-attori. Ottimamente scritto e diretto, oleato benissimo da una recitazione mai troppo sopra le righe, attinge con precisione ai mondi virtuali di internet per svelare le ossature fragili dei rapporti cibernetici. Forse l'avremmo apprezzato di più se non avesse avuto anche la pretesa di darci una ricetta al male. Si evince l'urgenza del silenzio, si evince... Convincente!
mercoledì 26 novembre 2008
FIRST LIFE fino al 30 novembre al Teatro Baretti di Torino
La recensione di Roberto Mazzone
E’ in scena fino al 30 novembre al Teatro Baretti di Torino, First Life, lo spettacolo che ha inaugurato la stagione 2008/2009 “White Cube”, del teatro di San Salvario a Torino. Scritto e diretto da Simona Barbero e prodotto dal Teatro Regionale Alessandrino, il lavoro è liberamente ispirato a Girotondo, di A. Schnitzler, e si colloca in contrapposizione al noto gioco virtuale "Second Life"
[...omissis...]
L’insieme dei dialoghi non promuove un senso, ma consegna discorsi fatti di un presente senza domani. Ma l’immediatezza di questi personaggi e del loro modo di mostrarsi gli uni agli altri è l’elemento che più colpisce lo spettatore, unita a una scenografia funzionale, seppure a tratti inquietante. I sette protagonisti di questo lavoro vale la pena citarli tutti, poiché tutti magistrali nei loro ruoli: Alessandro Baldinotti, Raissa Brighi, Stefania Casiraghi, Fabrizio Pagella, Maurizio Pellegrino, Francesca Porrini/Silvia Ajelli, Ettore Scarpa.Non sarebbe azzardato definire questo lavoro “edificante”, nel senso che ci mostra uno spaccato assai reale della società odierna e delle relazioni che vi vengono instaurate: è quasi un modo per tornare a casa e farsi passare la voglia di mettersi davanti al pc! Un esempio di drammaturgia contemporanea davvero di pregio, al quale non manca niente... nemmeno il nudo integrale in scena, che tuttavia non risulta facilmente comprensibile, in quel preciso momento dello spettacolo in cui avviene... quasi fosse un atto dovuto. Torino, Teatro Baretti, 20 novembre 2008
fonte http://www.teatro.org/spettacoli/recensioni/first_life_12067#recens
E’ in scena fino al 30 novembre al Teatro Baretti di Torino, First Life, lo spettacolo che ha inaugurato la stagione 2008/2009 “White Cube”, del teatro di San Salvario a Torino. Scritto e diretto da Simona Barbero e prodotto dal Teatro Regionale Alessandrino, il lavoro è liberamente ispirato a Girotondo, di A. Schnitzler, e si colloca in contrapposizione al noto gioco virtuale "Second Life"
[...omissis...]
L’insieme dei dialoghi non promuove un senso, ma consegna discorsi fatti di un presente senza domani. Ma l’immediatezza di questi personaggi e del loro modo di mostrarsi gli uni agli altri è l’elemento che più colpisce lo spettatore, unita a una scenografia funzionale, seppure a tratti inquietante. I sette protagonisti di questo lavoro vale la pena citarli tutti, poiché tutti magistrali nei loro ruoli: Alessandro Baldinotti, Raissa Brighi, Stefania Casiraghi, Fabrizio Pagella, Maurizio Pellegrino, Francesca Porrini/Silvia Ajelli, Ettore Scarpa.Non sarebbe azzardato definire questo lavoro “edificante”, nel senso che ci mostra uno spaccato assai reale della società odierna e delle relazioni che vi vengono instaurate: è quasi un modo per tornare a casa e farsi passare la voglia di mettersi davanti al pc! Un esempio di drammaturgia contemporanea davvero di pregio, al quale non manca niente... nemmeno il nudo integrale in scena, che tuttavia non risulta facilmente comprensibile, in quel preciso momento dello spettacolo in cui avviene... quasi fosse un atto dovuto. Torino, Teatro Baretti, 20 novembre 2008
fonte http://www.teatro.org/spettacoli/recensioni/first_life_12067#recens
mercoledì 29 ottobre 2008
Giovedì 30 e Venerdì 31 ottobre alle ore 20.45 presso il Teatro Sociale di Valenza va in scena lo spettacolo con la drammaturgia e la regia di Simona Barbero dal titolo First Life, la ricerca nevrotica della relazione nel deserto - giardino virtuale di una chat line, prodotto dal Teatro Regionale Alessandrino.
First Life si colloca in contrapposizione al noto gioco virtuale “Second Life”. Quest’ultimo anima utenti sdoppiati in un habitus scelto fra le opzioni del gioco per soddisfare bisogni paralleli, inconfessati. In realtà la dicotomia, oggi, sembra superata.
Nel buio psicologico delle attese, reale e virtuale si fondono dando vita ad un’unica “First Life”. Se è il primo, il secondo o il terzo giro non importa. Così come non ha importanza l’età, il sesso o l’estrazione sociale. Quello che caratterizza le relazioni erotico-sentimentali della società attuale è la confusione.
Un magma di voglia di andare oltre le delusioni, speranza di essere accettati, bisogno erotico - compulsivo. L’eruzione vulcanica di una ricerca senza obiettivi precisi sfocia nel mondo silenzioso delle chat line.
L'intreccio drammaturgico si basa sugli incontri di sette personaggi che si differenziano per estrazione socio-culturale e aspettative di vita. La studentessa (Debby_first), la segretaria (Claudia_moon), il project manager (Tom) e tutti gli altri personaggi dialogano con i loro partner nel tentativo di sedurli. La chat, come mezzo tecnologico, diventa strumento dove prendere parola, dove manifestare ciò che ciascuno è.
First Life è nato da un’idea di Simona Barbero e Claudio Orlotti, liberamente ispirato a Girotondo di Arthur Schnitzler. Assistente alla regia Elena Forlino, scene e elaborazioni musicali Lucio Diana, elaborazioni video Eleonora Diana, light designer Christian Zuccaro, costumi Monica Di Pasqua. Gli interpreti sono Alessandro Baldinotti, Raissa Brighi, Stefania Casiraghi, Fabrizio Pagella, Maurizio Pellegrino, Francesca Porrini, Ettore Scarpa.
Il costo del biglietto è di € 5,50. I biglietti possono essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Comunale di Alessandria e del Teatro Sociale di Valenza direttamente la sera dello spettacolo a partire dalle ore 19.30.
Sarà messa a disposizione una navetta che collegherà il Comunale di Alessandria e il Sociale di Valenza. Le prenotazioni della navetta presso le biglietterie dei teatri.
First Life si colloca in contrapposizione al noto gioco virtuale “Second Life”. Quest’ultimo anima utenti sdoppiati in un habitus scelto fra le opzioni del gioco per soddisfare bisogni paralleli, inconfessati. In realtà la dicotomia, oggi, sembra superata.
Nel buio psicologico delle attese, reale e virtuale si fondono dando vita ad un’unica “First Life”. Se è il primo, il secondo o il terzo giro non importa. Così come non ha importanza l’età, il sesso o l’estrazione sociale. Quello che caratterizza le relazioni erotico-sentimentali della società attuale è la confusione.
Un magma di voglia di andare oltre le delusioni, speranza di essere accettati, bisogno erotico - compulsivo. L’eruzione vulcanica di una ricerca senza obiettivi precisi sfocia nel mondo silenzioso delle chat line.
L'intreccio drammaturgico si basa sugli incontri di sette personaggi che si differenziano per estrazione socio-culturale e aspettative di vita. La studentessa (Debby_first), la segretaria (Claudia_moon), il project manager (Tom) e tutti gli altri personaggi dialogano con i loro partner nel tentativo di sedurli. La chat, come mezzo tecnologico, diventa strumento dove prendere parola, dove manifestare ciò che ciascuno è.
First Life è nato da un’idea di Simona Barbero e Claudio Orlotti, liberamente ispirato a Girotondo di Arthur Schnitzler. Assistente alla regia Elena Forlino, scene e elaborazioni musicali Lucio Diana, elaborazioni video Eleonora Diana, light designer Christian Zuccaro, costumi Monica Di Pasqua. Gli interpreti sono Alessandro Baldinotti, Raissa Brighi, Stefania Casiraghi, Fabrizio Pagella, Maurizio Pellegrino, Francesca Porrini, Ettore Scarpa.
Il costo del biglietto è di € 5,50. I biglietti possono essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Comunale di Alessandria e del Teatro Sociale di Valenza direttamente la sera dello spettacolo a partire dalle ore 19.30.
Sarà messa a disposizione una navetta che collegherà il Comunale di Alessandria e il Sociale di Valenza. Le prenotazioni della navetta presso le biglietterie dei teatri.
Etichette:
"simona barbero",
spettacolo,
teatro,
valenza alchemica
lunedì 29 settembre 2008
FIRST LIFE la ricerca nevrotica della relazione nel deserto giardino di una chat line
Sono iniziate le prove dello spettacolo "FIRST -LIFE" che debutterà in prima assoluta presso il Teatro Sociale di Valenza il 30 Ottobre (replica il 31 ingresso € 5,50 )
interpreti : Alessandro Baldinotti, Raissa Brighi, Stefania Casiraghi, Fabrizio Pagella,Francesa Porrini, Ettore Scarpa, Maurizio Pellegrino
regia e drammaturgia: Simona Barbero
training e assistenza: Elena Forlino
“First Life” si colloca in contrapposizione al noto gioco virtuale “Second Life”. Quest’ultimo anima utenti sdoppiati in un habitus scelto fra le opzioni del gioco per soddisfare bisogni paralleli, inconfessati. In realtà la dicotomia, oggi, sembra superata. Nel buio psicologico delle attese, reale e virtuale, si fondono dando vita ad un’unica “First Life”.Se è il primo, il secondo o il terzo giro non importa. Così come non ha importanza l’età, il sesso o l’estrazione sociale. Quello che caratterizza le relazioni erotico - sentimentali della società attuale è la confusione. Un magma di voglia di andare oltre le delusioni, speranza di essere accettati, bisogno erotico - compulsivo. L’eruzione vulcanica di una ricerca senza obiettivi precisi sfocia nel mondo silenzioso delle chat line. L'intreccio drammaturgico si basa sugli incontri di sette personaggi che si differenziano per estrazione socio – culturale e aspettative di vita. La studentessa (Debby _ first) la segretaria (Claudia_moon), il project manager (Tom) e tutti gli altri personaggi (come nel testo "Girotondo" di Schnitzler) dialogano con i loro partner nel tentativo di sedurli. La chat , come mezzo tecnologico, diventa strumento dove prendere parola, dove manifestare ciò che ciascuno è. L’insieme dei dialoghi non promuove un senso, ma consegna discorsi fatti di un presente senza domani.
interpreti : Alessandro Baldinotti, Raissa Brighi, Stefania Casiraghi, Fabrizio Pagella,Francesa Porrini, Ettore Scarpa, Maurizio Pellegrino
regia e drammaturgia: Simona Barbero
training e assistenza: Elena Forlino
“First Life” si colloca in contrapposizione al noto gioco virtuale “Second Life”. Quest’ultimo anima utenti sdoppiati in un habitus scelto fra le opzioni del gioco per soddisfare bisogni paralleli, inconfessati. In realtà la dicotomia, oggi, sembra superata. Nel buio psicologico delle attese, reale e virtuale, si fondono dando vita ad un’unica “First Life”.Se è il primo, il secondo o il terzo giro non importa. Così come non ha importanza l’età, il sesso o l’estrazione sociale. Quello che caratterizza le relazioni erotico - sentimentali della società attuale è la confusione. Un magma di voglia di andare oltre le delusioni, speranza di essere accettati, bisogno erotico - compulsivo. L’eruzione vulcanica di una ricerca senza obiettivi precisi sfocia nel mondo silenzioso delle chat line. L'intreccio drammaturgico si basa sugli incontri di sette personaggi che si differenziano per estrazione socio – culturale e aspettative di vita. La studentessa (Debby _ first) la segretaria (Claudia_moon), il project manager (Tom) e tutti gli altri personaggi (come nel testo "Girotondo" di Schnitzler) dialogano con i loro partner nel tentativo di sedurli. La chat , come mezzo tecnologico, diventa strumento dove prendere parola, dove manifestare ciò che ciascuno è. L’insieme dei dialoghi non promuove un senso, ma consegna discorsi fatti di un presente senza domani.
mercoledì 19 marzo 2008
workshop di maggio a Torino
workshop esperienziale(la maschera e la vertigine)
condotto da Simona Barbero
Il laboratorio si ispira al metodo teatrale elaborato da Augusto Boal. Il teatro, nella prospettiva boaliana, è visto come mezzo di conoscenza e trasformazione della realta' interiore, relazionale e sociale. L’utilizzo di strumenti, esercizi e giochi (strettamente connessi al metodo) favoriscono l’emersione di parti latenti della propria personalità, incoraggiando la conoscenza e la trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale.
- Giochi di dinamizzazione emotiva
- Esercizi di respirazione e rilassamento
- Improvvisazione corporea
- Contact body
- Manipolazione e massaggio dolce
- Training fisico
- Improvvisazione teatrale di gruppo
Favoriranno la presa di coscienza delle "meccanizzazioni" corpo/mente/emozione che sono cristallizzate nella cosiddetta "maschera sociale". Pur toccando aspetti personali ed emotivi il metodo non si pone come terapia, ma come strumento di "liberazione", incentivando la libertà d’espressione e la comunicazione creativa.
Il labortatorio è rivolto a tutti.
Si svolgerà a Torino c/o IAL GHEDDO via Andorno 4
Ci saranno quattro incontri: venerdì 9 – 16 – 23 –30 maggio 2008 (dalle 19.00 alle 22.00)
Costi: 110 euro (comprensive di: tessera associativa e assicurazione). Al corso sono ammessi un massimo di quindici partecipanti
per info e prenotazioni: simona@autminric.it
condotto da Simona Barbero
Il laboratorio si ispira al metodo teatrale elaborato da Augusto Boal. Il teatro, nella prospettiva boaliana, è visto come mezzo di conoscenza e trasformazione della realta' interiore, relazionale e sociale. L’utilizzo di strumenti, esercizi e giochi (strettamente connessi al metodo) favoriscono l’emersione di parti latenti della propria personalità, incoraggiando la conoscenza e la trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale.
- Giochi di dinamizzazione emotiva
- Esercizi di respirazione e rilassamento
- Improvvisazione corporea
- Contact body
- Manipolazione e massaggio dolce
- Training fisico
- Improvvisazione teatrale di gruppo
Favoriranno la presa di coscienza delle "meccanizzazioni" corpo/mente/emozione che sono cristallizzate nella cosiddetta "maschera sociale". Pur toccando aspetti personali ed emotivi il metodo non si pone come terapia, ma come strumento di "liberazione", incentivando la libertà d’espressione e la comunicazione creativa.
Il labortatorio è rivolto a tutti.
Si svolgerà a Torino c/o IAL GHEDDO via Andorno 4
Ci saranno quattro incontri: venerdì 9 – 16 – 23 –30 maggio 2008 (dalle 19.00 alle 22.00)
Costi: 110 euro (comprensive di: tessera associativa e assicurazione). Al corso sono ammessi un massimo di quindici partecipanti
per info e prenotazioni: simona@autminric.it
Etichette:
"simona barbero",
laboratorio,
torino,
vacis,
worshop. teatro
al Teatro Gobetti di Torino va in scena SynagoSyty
SynagoSyty
Storia di un italiano
Genere: Prosa
SynagoSyty è la storia dei nuovi italiani. Quelli che hanno genitori stranieri. Il padre di Aram, il protagonista di SynagoSyty, è iraniano. Synagosyty è la periferia di una grande città del nord in cui il padre di Aram è stato catapultato e in cui Aram è nato. SynagoSyty racconta la convivenza tra identità culturali che spesso si contrappongono.
(Tratto dalle note di accompagnamento dello spettacolo)
Autore: Aram Kian, Gabriele Vacis
Regia: Gabriele Vacis
Interpreti: Aram Kian, Francesca Porrini
Assitente alla regia: Simona Barbero
Scene: Lucio Diana
Storia di un italiano
Genere: Prosa
SynagoSyty è la storia dei nuovi italiani. Quelli che hanno genitori stranieri. Il padre di Aram, il protagonista di SynagoSyty, è iraniano. Synagosyty è la periferia di una grande città del nord in cui il padre di Aram è stato catapultato e in cui Aram è nato. SynagoSyty racconta la convivenza tra identità culturali che spesso si contrappongono.
(Tratto dalle note di accompagnamento dello spettacolo)
Autore: Aram Kian, Gabriele Vacis
Regia: Gabriele Vacis
Interpreti: Aram Kian, Francesca Porrini
Assitente alla regia: Simona Barbero
Scene: Lucio Diana
Iscriviti a:
Post (Atom)