venerdì 28 novembre 2008

RECENSIONI Torino Teatro

Un testo spietato e sottile, un dipanarsi di situazioni concentriche, con lo sviluppo che strizza un occhio al noto "Girotondo" di Arthur Shnitzler, in una cyberscena vuota di fondale nudo, ottimamente sfruttato per i brevi flash video. Attori, pronti, lesti, tesi, meccanici di una regia che vede da lontano l'espressionismo futurista da cui raccoglie visi costantemente persi nel nulla. Conversazioni che non hanno un dove, in un quando liquido che riverbera in rimbombo le presenze celate degli utenti-attori. Ottimamente scritto e diretto, oleato benissimo da una recitazione mai troppo sopra le righe, attinge con precisione ai mondi virtuali di internet per svelare le ossature fragili dei rapporti cibernetici. Forse l'avremmo apprezzato di più se non avesse avuto anche la pretesa di darci una ricetta al male. Si evince l'urgenza del silenzio, si evince... Convincente!

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